Smartphone agli under 14: una città ha detto no, cosa è successo un anno dopo
Un cambio di mentalità.
Ultimamente, il dibattito sull'uso degli smartphone da parte dei giovanissimi si fa sempre più acceso, specialmente in Inghilterra ma non solo, concentrandosi spesso sulla necessità di eliminarli dagli ambienti scolastici. Guarda caso, proprio un anno fa, a St Albans, una tranquilla città a nord di Londra, un gruppo di presidi di scuole primarie ha lanciato un'iniziativa audace, cioè quella di chiedere ai genitori di non dare smartphone ai figli sotto i 14 anni. L'ovvio obiettivo era contrastare la natura altamente dipendente di questi dispositivi, che secondo loro stavano avendo un impatto duraturo sul cervello dei bambini e li stavano "derubando" della loro infanzia. Ad un anno da questa mossa, com'è la situazione?
I PASSI IN AVANTI
L'iniziativa, partita con una lettera congiunta inviata ai genitori, ha guadagnato rapidamente attenzione. Matt Adams, editore del St Albans Times, ha pubblicato un articolo che è stato ripreso a livello nazionale e internazionale, facendo conoscere il tentativo di St Albans di diventare la prima città "smartphone-free" per gli under 14. L'idea era di cambiare l'età in cui i bambini ricevono uno smartphone e di resistere alla pressione sociale.
I timori degli insegnanti, come Matthew Tavender (nella foto in alto) della Cunningham Hill School, erano cresciuti nel tempo. Si trovavano ad affrontare problemi sempre nuovi e preoccupanti, dalla condivisione inappropriata di immagini online, alla gestione di contenuti non adatti visti da bambini di appena cinque o sei anni. Notavano anche un aumento delle preoccupazioni per l'immagine corporea, disturbi legati al monitoraggio dei passi o al conteggio delle calorie, e maggiori livelli di rifiuto scolastico.