Su Google Gemini Live stanno arrivando le app: a cosa servono

Google Gemini Live si evolve con l'arrivo delle estensioni, che adesso si chiamano app, per collegare più servizi all'assistente AI dello smartphone.

Mag 6, 2025 - 14:06
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Su Google Gemini Live stanno arrivando le app: a cosa servono

Google Gemini Live continua a evolversi: sta arrivando l’integrazione delle “app”, precedentemente note come estensioni, che sono già disponibili nella versione “non Live” del chatbot AI di Google. Questa innovazione, scoperta nell’ultima versione Beta dell’app Google da Android Authority, potrebbe ridefinire il modo in cui gli utenti interagiscono con l’assistente vocale, con un potenziale di trasformazione significativo.

Gemini Live: le app sono già nel codice

Sebbene nella versione standard di Gemini il termine “app” sia già utilizzato, il codice di Google Gemini Live continua a fare riferimento alle “estensioni”, suggerendo che la transizione terminologica è ancora in corso.

Il lancio di questa nuova funzionalità seguirà un approccio graduale, con Google che collaborerà inizialmente con partner selezionati per garantire un’implementazione ottimale.

L’integrazione delle estensioni vocali rappresenta un passo cruciale per Gemini Live, consentendo all’assistente di interagire con un numero sempre maggiore di servizi e applicazioni. In estrema sintesi: se l’utente collega un’app/estensione a Gemini, allora il suo assistente AI può usare quel servizio e interagire con esso tramite la voce, passando per l’AI.

Gemini AI: moltissime novità in arrivo

Questa novità arriva in un periodo di intensa attività per l’ecosistema di intelligenza artificiale di Google, che nelle ultime due settimane ha introdotto oltre dieci nuove funzionalità. Tra le novità più significative si annoverano una rinnovata interfaccia desktop, widget AI aggiornati per iOS e Android, e avanzati sistemi di fotoritocco attivabili tramite comandi vocali. Inoltre, Google è in trattative con Apple per portare Gemini sugli iPhone, con l’annuncio previsto alla WWDC25 di giugno.

Questa capacità si affianca alla funzione di memoria, già disponibile per gli abbonati a Google One AI Premium, che permette al sistema di ricordare preferenze e dettagli personali per offrire risposte sempre più contestualizzate e pertinenti. L’obiettivo è chiaro: fornire un’esperienza utente sempre più personalizzata e adattabile alle esigenze individuali.

La strategia di Google per rafforzare l’ecosistema AI di Gemini si manifesta anche attraverso l’introduzione di nuovi piani di abbonamento, come il “Pro” e l'”Ultra” di cui parlano sempre più rumor. Questi piani sono progettati per offrire funzionalità premium a utenti con necessità più avanzate, consolidando ulteriormente la posizione di Google nel mercato competitivo dell’AI. In un contesto in cui attori come OpenAI e Anthropic continuano a innovare, Google punta a distinguersi con un’offerta completa e profondamente integrata.

Un elemento distintivo di questa strategia è la crescente enfasi sulla personalizzazione dell’AI. Grazie a continui miglioramenti nella comprensione del linguaggio naturale e all’integrazione con dispositivi e servizi esistenti, Gemini si posiziona come uno degli assistenti vocali più avanzati sul mercato. L’obiettivo non è solo quello di rispondere alle domande degli utenti, ma di anticipare le loro esigenze, offrendo un supporto che si adatta dinamicamente alle loro preferenze e al loro contesto.