Oro puro nei rifiuti tecnologici: ecco come l'ETH Zurich lo recupera dal siero di latte

Un nuovo metodo permette di recuperare 450 milligrammi di oro puro da appena 20 schede elettroniche

Apr 23, 2025 - 11:25
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Oro puro nei rifiuti tecnologici: ecco come l'ETH Zurich lo recupera dal siero di latte

Quando un vecchio telefono smette di funzionare o un computer viene sostituito con un modello più recente, il destino più comune per questi oggetti, il più delle volte, è la discarica. Ma ciò che spesso si getta via senza esitazione è, in realtà, una miniera di risorse. Ogni anno nel mondo si producono circa 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, un flusso in crescita costante e carico di materiali preziosi, primo fra tutti l'oro. Nei circuiti e nei componenti interni dei dispositivi digitali si nascondono infatti quantità significative del metallo, utilizzato per le sue proprietà conduttive e la resistenza alla corrosione.

A livello industriale, una tonnellata di e-waste può contenere tra i 300 e i 400 grammi d'oro, una densità superiore a quella di molti giacimenti estrattivi. Eppure, gran parte di questo potenziale viene disperso, poiché le tecniche di recupero oggi più diffuse fanno uso di agenti chimici tossici come cianuro e mercurio, con costi ambientali e sanitari molto elevati.

LA PROMESSA DI UN RICICLO PULITO

Una soluzione alternativa arriva dalla Svizzera, dove un team di ricerca dell'ETH Zurich ha messo a punto una tecnica innovativa per l'estrazione dell'oro dai rifiuti elettronici. Il cuore del processo è un materiale spugnoso realizzato a partire da fibrille proteiche ottenute dal siero del latte, un sottoprodotto della produzione casearia. Questo bio-materiale si comporta come una trappola per gli ioni d'oro, che vi aderiscono quando immersi in una soluzione derivata dalla dissoluzione dei componenti elettronici.

Una volta catturato, l'oro viene recuperato tramite un trattamento termico che lo trasforma in pepite solide di 22 carati. L'efficienza della procedura è notevole: da un lotto di appena 20 schede elettroniche si possono ottenere fino a 450 milligrammi di oro puro. Il metodo è privo di sostanze tossiche, utilizza un materiale di scarto agricolo e non produce emissioni nocive, rappresentando così una possibile svolta per il settore del riciclo.


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