Samsung Galaxy S26: perché in Europa avremo di nuovo il chip peggiore?
La storia si ripete: i nuovi Samsung Galaxy S26 adotteranno due diversi processori e, come sempre, noi europei dovremo "accontentarci". The post Samsung Galaxy S26: perché in Europa avremo di nuovo il chip peggiore? appeared first on telefonino.net.

La strada che Samsung intende percorrere in vista della serie dei Galaxy S26 sembra oscillare tra innovazione e pragmatismo, con un ritorno dell’Exynos che potrebbe far storcere il naso al pubblico europeo.
Secondo le ultime voci, i prossimi flagship di Samsung potrebbero infatti adottare il nuovo processore Exynos 2600 per il mercato europeo, mentre il resto del mondo continuerebbe a utilizzare i collaudati chip Snapdragon. Una scelta dettata non solo da logiche di diversificazione, ma anche da vincoli produttivi legati al processo a 2 nm, ancora in fase di ottimizzazione.
Samsung Galaxy S26 con Exynos 2600 nel mercato europeo
Già con il Galaxy S24, Samsung aveva riservato l’Exynos a specifiche regioni, fra cui appunto l’Europa, mentre l’S24 Ultra includeva processori Snapdragon ovunque. Sulla base delle indiscrezioni, Samsung Galaxy S26 Ultra adotterebbe i chip di Qualcomm a livello globale, mentre i modelli “standard” e “Plus” seguirebbero la logica regionale. Un approccio che riflette la volontà di Samsung di testare l’Exynos in mercati meno critici.
Il problema è che gli utenti europei di Samsung non hanno mai nascosto il loro scetticismo verso questa pratica. Le passate esperienze con l’Exynos 2200, criticato per le sue prestazioni inferiori rispetto agli Snapdragon, hanno lasciato non pochi strascichi. Eppure, le proteste non sembrano aver convinto l’azienda a cambiare rotta, salvo per i recenti Samsung Galaxy S25, ma in quest’ultimo caso si è trattato di una scelta forzata e non certo ponderata fin dall’inizio.
Samsung ha la necessità di ridurre la dipendenza da Qualcomm, cogliendo l’occasione per rilanciare il brand Exynos dopo anni di alti e bassi: la volontà è chiaramente quella di sfruttare il mercato europeo come “banco di prova”, con la speranza che l’Exynos 2600 riesca effettivamente a colmare il gap con gli Snapdragon.
Il processo a 2 nm promette efficienza energetica e potenza di calcolo superiori, ma le difficoltà produttive potrebbero limitarne la diffusione. Se così fosse, l’Europa diventerebbe un “laboratorio” involontario, con rischi concreti per la soddisfazione degli utenti. Fino a quando gli Exynos di Samsung non dimostreranno di “potersela giocare alla pari” con i diretti competitor, la divisione regionale resterà una pratica inevitabile, ma controversa.
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