Siri 2.0: cosa nasconde Tim Cook dietro il “non ora” che ha deluso gli utenti Apple

Continua a far discutere il ritardo della nuova versione di Siri: la dichiarazione di Tim Cook, CEO di Apple, non è delle più ottimistiche. The post Siri 2.0: cosa nasconde Tim Cook dietro il “non ora” che ha deluso gli utenti Apple appeared first on telefonino.net.

Mag 5, 2025 - 13:08
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Siri 2.0: cosa nasconde Tim Cook dietro il “non ora” che ha deluso gli utenti Apple

Nel trimestre appena chiuso, Apple ha registrato un fatturato record di 95,4 miliardi di dollari, con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente.

Ma i riflettori delle discussioni post-risultati si sono accesi su un altro tema caldo: il rinvio dell’attesissima evoluzione di Siri, l’assistente vocale potenziato dall’intelligenza artificiale, annunciato come pilastro di Apple Intelligence.

Utenti Apple increduli: quanto bisognerà aspettare per la nuova versione di Siri?

Durante la conference call, Tim Cook si è espresso in merito alla questione:

Per quanto riguarda le funzioni più personalizzate di Siri, abbiamo bisogno di più tempo per completarle e raggiungere i nostri elevati standard qualitativi. Stiamo facendo progressi e non vediamo l’ora di mettere queste funzionalità a disposizione dei clienti.

Senza entrare nei dettagli, il CEO di Apple ha riconosciuto come lo sviluppo di Siri 2.0 “stia richiedendo più tempo del previsto“. Un’ammissione di colpa significativa, considerando che il progetto era stato svelato quasi un anno fa, e con grande enfasi, promettendo un assistente virtuale capace di dialoghi contestuali e integrazione avanzata su iPhone, iPad e Mac.

Finora, gli utenti di Apple hanno accolto solo aggiornamenti marginali: una nuova interfaccia grafica, la possibilità di porre domande di follow-up e l’opzione “Scrivi a Siri“. Ma il cuore di questa rivoluzione, basata su comprensione semantica, personalizzazione degli avvisi e gestione proattiva delle attività, potrebbe slittare fino al 2026.

D’altro canto, questo ritardo di Apple non sorprende particolarmente: già a marzo erano circolate indiscrezioni su problemi alla fase di sviluppo. Le parole di Tim Cook confermano ufficialmente le difficoltà, ma non è chiaro se il riferimento sia al training dei modelli linguistici oppure ai limiti hardware dei dispositivi attuali. Di sicuro, per molti utenti, Siri 2.0 avrebbe rappresentato una delle principali spinte per aggiornare i loro dispositivi.

Il rinvio solleva anche dubbi sulla strategia comunicativa della società: promuovere una feature incompleta rischia di logorare la fiducia nel tempo, nonostante i numeri finanziari robusti. Apple ha messo quindi a rischio la sua credibilità, preferendo ulteriori ritardi al lancio di servizi ancora “acerbi”, ma il mercato dell’intelligenza artificiale accelera, con concorrenti come Google Assistant e Amazon Alexa che non restano certo a guardare.

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