Mantra lancia l’allarme: il crollo del token OM è un campanello d’allarme per l’intero settore crypto
Un crollo che scuote il mondo DeFi


Il recente crollo del token OM, sviluppato dalla piattaforma di finanza decentralizzata (DeFi) Mantra, ha acceso i riflettori su una questione cruciale per l’intero ecosistema delle criptovalute: le politiche di leva finanziaria adottate dagli exchange.
In un aggiornamento pubblicato il 30 aprile, Mantra ha sottolineato come l’incidente non sia stato un evento isolato, ma piuttosto un sintomo di un problema sistemico che potrebbe colpire qualsiasi progetto nel settore.
Il CEO di Mantra, John Mullin, ha dichiarato che le liquidazioni a cascata rappresentano una minaccia concreta per la stabilità del mercato, soprattutto quando alimentate da posizioni di leva eccessivamente aggressive.
Secondo Mullin, è tempo che il settore si unisca per rivedere le politiche attuali e proteggere gli investitori da rischi evitabili.
Le cause del crollo del token OM di Mantra: non solo responsabilità interna
Mantra ha chiarito che il crollo del token OM è stato causato da dinamiche che vanno oltre la singola piattaforma. In particolare, ha puntato il dito contro le pratiche di trading ad alta leva adottate da molti exchange centralizzati.
Queste politiche, secondo l’azienda, amplificano la volatilità e possono innescare reazioni a catena che travolgono anche i progetti più solidi.
Nel suo comunicato, Mantra ha lanciato un appello all’intero settore crypto per collaborare nella definizione di politiche di gestione del rischio più responsabili:
“Stiamo collaborando con le principali borse per migliorare la stabilità del mercato e chiediamo al resto del nostro settore di fornire input su come le politiche di borsa possano ridurre al minimo, o continuare a consentire, le politiche che creano rischi per gli investitori.”
In risposta al crollo, Mantra ha annunciato una serie di iniziative volte a rafforzare la propria infrastruttura e a migliorare la fiducia degli utenti.
Mantra ha infatti deciso di accelerare il processo di decentralizzazione della propria rete. Entro la fine del secondo trimestre del 2025, l’azienda prevede di dimezzare il numero di validatori interni e di integrare 50 validatori partner esterni.
Questa mossa mira a ridurre la concentrazione del potere di validazione e a rendere la rete più resiliente a eventuali attacchi o malfunzionamenti.
Un’altra azione concreta è stata la bruciatura di 150 milioni di token OM precedentemente in staking. Questa operazione ha ridotto in modo permanente l’offerta totale del token, contribuendo a stabilizzare il suo valore e a rafforzare la fiducia degli investitori.
Per migliorare la trasparenza, Mantra ha introdotto una dashboard in tempo reale che fornisce dati aggiornati sulla tokenomics del progetto. Inoltre, ha avviato l’alpha test di una nuova testnet compatibile con Ethereum Virtual Machine, chiamata Omstead.
Questa nuova infrastruttura punta a migliorare la resilienza tecnica della rete e a offrire un ambiente più stabile per lo sviluppo di applicazioni decentralizzate.
Il silenzio degli exchange: una collaborazione che tarda ad arrivare
Nonostante il crollo del prezzo, la catena Mantra ha continuato a funzionare senza interruzioni, registrando addirittura volumi di transazioni ai massimi storici. Un segnale importante della solidità tecnica del progetto, anche in condizioni di mercato estreme.
Nonostante gli appelli pubblici di Mantra, la risposta da parte degli exchange di criptovalute è stata finora deludente.
In particolare, OKX, uno dei principali attori del settore, ha rifiutato di commentare la situazione o di discutere una possibile collaborazione politica per affrontare i rischi legati alla leva finanziaria.
Eppure, proprio il CEO di OKX, Star Xu, era stato tra i primi a riconoscere la gravità dell’accaduto, definendo il crollo di OM un “grande scandalo per l’intero settore crypto”. Un’ammissione che, tuttavia, non è ancora stata seguita da azioni concrete.
Il caso OM rappresenta un campanello d’allarme per l’intero ecosistema delle criptovalute. Se da un lato ha messo in luce le vulnerabilità legate a pratiche speculative eccessive, dall’altro ha offerto a Mantra l’occasione per dimostrare la propria capacità di reazione e di adattamento.
Con interventi mirati su governance, trasparenza e infrastruttura tecnica, Mantra sta cercando di trasformare una crisi in un’opportunità di crescita.
Tuttavia, senza un impegno collettivo da parte degli exchange e degli altri attori del settore, il rischio di nuovi crolli sistemici rimane elevato.
Il futuro del settore crypto dipenderà dalla capacità di imparare da episodi come questo e di costruire un ambiente più sicuro, trasparente e sostenibile per tutti gli investitori.