Scams Bitcoin in crescita: come difendersi dalle truffe in South Carolina
Come la vittima ha reagito alla richiesta


Le truffe e gli scams che utilizzano Bitcoin come mezzo di pagamento stanno diventando sempre più sofisticate e pericolose.
Nel contea di Oconee, South Carolina, un caso recente ha visto un residente minacciato via messaggio di testo con l’estorsione di 20.000 dollari in Bitcoin, con la minaccia che un familiare sarebbe stato ucciso in caso di mancato pagamento.
Questo episodio riflette un crescente allarme legato alle frodi digitali e sottolinea l’importanza di una corretta informazione per evitare cadute in trappola.
Scams news: la truffa con minaccia di violenza e richiesta di Bitcoin
Un individuo della contea di Oconee ha ricevuto un messaggio di testo in cui un truffatore pretendeva il pagamento di 20.000 dollari in Bitcoin.
La richiesta era accompagnata da una spaventosa minaccia: se il denaro non fosse stato inviato, un familiare della vittima sarebbe stato ucciso.
Questa forma di estorsione sfrutta non solo la paura, ma anche la difficoltà di rintracciare i fondi trasferiti tramite criptovalute come Bitcoin.
Secondo l’ufficio dello sceriffo della contea di Oconee, la vittima ha ricevuto anche una chiamata telefonica, alla quale però non ha risposto.
Importante sottolineare che non è stato effettuato alcun pagamento in Bitcoin, né in altre forme. In questo modo, la persona ha evitato di farsi intrappolare nella truffa.
Il corpo di polizia ha utilizzato questo caso emblematico per rafforzare le proprie campagne di sensibilizzazione contro le frodi via messaggi e telefonate, invitando tutta la comunità a mantenere alta l’attenzione.
Corporal Jimmy Watt, ufficale addetto alle informazioni pubbliche dell’ufficio dello sceriffo, ha sottolineato la necessità di non rispondere a messaggi estorsivi che minacciano danni fisici a se stessi o a familiari.
Il suo consiglio chiave è chiaro: non effettuare pagamenti di alcun tipo e rivolgersi immediatamente alle autorità per denunciare il tentativo di estorsione.
Inoltre, Watt raccomanda vivamente di conservare tutte le comunicazioni ricevute, incluse le conversazioni via messaggio o le chiamate perse.
Questo materiale può rivelarsi cruciale per le indagini, perché gli investigatori possono usarlo per identificare i sospetti e assicurare i colpevoli alla giustizia.
Un’altra truffa: false richieste per servizi di giardinaggio
Oltre ai ricatti via Bitcoin, l’ufficio dello sceriffo ha segnalato un’altra tipologia di truffa emersa in zona. Si tratta di proposte fraudolente riguardanti servizi di cura del prato per case in vendita.
Un potenziale cliente ha ricevuto un preventivo per lavori di manutenzione del giardino e ha sottoscritto un contratto falso. La vittima ha inviato un assegno che è stato incassato regolarmente, facendogli credere nella legittimità dell’operazione.
Successivamente, gli è stato richiesto di inviare 1.000 dollari per una fantomatica “lettera di autorizzazione”.
Dopo l’invio di un altro assegno, la vittima è stata sollecitata a effettuare un pagamento tramite Zelle – una piattaforma di trasferimento denaro elettronico – mentre il secondo assegno era ancora in fase di verifica bancaria.
Fortunatamente, la vittima ha rifiutato di inviare il pagamento tramite Zelle. Gli investigatori hanno poi scoperto che la comunicazione proveniva da un indirizzo Gmail non professionale ed era caratterizzata da un tono poco serio e poco chiaro.
Ulteriori richieste di pagamenti tramite Apple Pay e carte Visa ricaricabili hanno ulteriormente allertato gli operatori.
Come spiegato da Corporal Watt, una chiara indicazione di truffa è la richiesta di pagamenti con metodi inconsueti o poco tracciabili, come le carte regalo o le app di pagamento immediato.
La rapida diffusione di Bitcoin come asset finanziario ha aperto nuove possibilità, ma anche nuove minacce per i cittadini meno esperti. Le truffe che coinvolgono criptovalute o metodi di pagamento digitali diventano sempre più comuni e aggressive.
Consigli pratici per evitare cadute nelle trappole
1. Non effettuare mai pagamenti su richiesta urgente o minacciosa, soprattutto usando Bitcoin o altri metodi difficili da tracciare.
2. Ignorare messaggi o telefonate sospette e non rispondere a comuni tattiche di paura.
3. Conservare tutte le comunicazioni, inclusi messaggi, email, screenshot di conversazioni e numeri da cui si viene contattati.
4. Contattare immediatamente l’autorità locale per denunciare ogni episodio che susciti sospetti, così da contribuire alle indagini.
5. Chiedere sempre un parere a persone di fiducia prima di concludere accordi o pagamenti verso sconosciuti o nuovi fornitori.
Per esempio, in caso di necessità di servizi come la cura del prato, Watt esorta a consultare amici o parenti per consigli affidabili, evitando contatti con aziende o persone non verificate, soprattutto se approcciano in modo poco professionale.
Le truffe emergenti in South Carolina evidenziano una crescente necessità di educazione digitale e vigilanza collettiva. La criminalità sfrutta la tecnologia e l’anonimato dei pagamenti digitali, inclusi Bitcoin, per colpire in modo più efficace.
Di conseguenza, le campagne di informazione e il dialogo tra cittadini e forze dell’ordine diventano essenziali per arginare il fenomeno.
Tutti devono riconoscere i segnali e comprendere che, di fronte a minacce o richieste sospette, la migliore difesa è la prudenza e la segnalazione immediata.