Francia: il sequestro del padre di un imprenditore crypto con richiesta di riscatto
I presunti aggressori hanno tagliato un dito all'uomo.


In Francia, la polizia avrebbe salvato il padre di un ricco imprenditore crypto in un raid notturno, dopo che era stato preso in ostaggio per ottenere un riscatto. I presunti sequestratori avrebbero tagliato un dito all’uomo e l’indagine della polizia valuta le accuse penali, tra cui il rapimento “con tortura o atto barbarico”.
Francia: il sequestro del padre dell’imprenditore crypto e il taglio del dito
In Francia, si è appena verificato un caso di rapimento del padre di un ricco imprenditore crypto, tenuto in ostaggio con richiesta di riscatto.
Nello specifico, l’uomo di 60 anni era stato rapito in pieno giorno alle 10.30 di giovedì mattina mentre camminava in una strada del 14° arrondissement di Parigi. Quattro uomini con passamontagna lo hanno costretto a salire su un furgone per le consegne.
La procura francese ha affermato come segue:
“La vittima si è rivelata essere il padre di un uomo che ha fatto fortuna con le criptovalute e l’incidente è stato accompagnato da una richiesta di riscatto”
I media francesi hanno riferito che all’uomo è stato tagliato un dito e si temeva che, se non fosse stato salvato, avrebbe potuto subire ulteriori mutilazioni.
Sabato sera scorso, in un raid alle 21.00, l’uomo è stato liberato dalla polizia armata, in una casa a 20 km a sud di Parigi, nella zona dell’Essonne.
Per questo caso, la polizia ha arrestato cinque persone: quattro si trovavano all’interno o nelle vicinanze della casa in cui l’uomo era tenuto prigioniero, mentre la quinta era al volante di un veicolo che si pensa sia stato usato per il presunto rapimento.
Ora, l’indagine della polizia sta valutando una serie di possibili accuse penali, tra cui il rapimento “con tortura o atto barbarico”.
Francia e sequestro di persone crypto: il caso del co-fondatore Ledger
A quanto pare, il caso attuale è una conferma che i sequestratori stanno prendendo di mira le persone del settore crypto per estorcere loro denaro.
E infatti, lo scorso gennaio, anche David Balland, cofondatore della società crypto Ledger, è stato rapito insieme alla sua compagna nella loro casa di Méreau, vicino a Bourges, nella Francia centrale.
In pratica, gli aggressori sono arrivati a casa di Balland nelle prime ore del mattino, prendendo lui e la sua compagna e separandoli. Balland è stato portato in una casa nella città di Châteauroux, dove, anche a lui, gli è stato tagliato un dito.
Qui, la polizia è stata contattata dal partner commerciale di Balland, che ha ricevuto il video del dito e la richiesta di un ingente riscatto in criptovalute, pari a circa 10 milioni di euro.
Subito dopo, il cofondatore di Ledger è stato liberato dalla polizia in un raid. Eppure, il giorno dopo, il suo socio è stato trovato legato nel bagagliaio di un’auto in un parcheggio nella zona dell’Essonne, a sud di Parigi.
Sono nove gli indagati per questo caso, compreso il presunto capobanda, 26 anni, che ha precedenti di polizia per un precedente rapimento.
Crypto crime 2025: l’intervista a Buonanno di Chainlysis
Mentre alcune tipologie di reati rimangono i più antichi, come il caso di sequestro di persona e tenuta in ostaggio con richiesta di riscatto, nel settore crypto pare invece che ci sia una evoluzione.
Nell’intervista di TheCryptonomist a Nicola Buonanno di Chainalysis, in generale è emerso che i reati commessi con crypto stanno diventando sempre più sofisticati e personalizzati.
Oltre agli hacker che effettuano furti, Buonanno spiega che le crypto vengono utilizzate in un’ampia gamma di attività illecite, dalle minacce per la sicurezza nazionale al crimine organizzato, passando per frodi ai danni dei consumatori.
Al momento, il principale vettore d’attacco rimane la compromissione delle private keys, responsabili del 43,8% dei fondi sottratti a livello globale.
Non solo, Buonanno spiega che nonostante la DeFi rappresenta la quota più elevata degli asset rubati, c’è anche una crescita significativa degli attacchi rivolti a servizi centralizzati. Il caso culminante è quello di Bybit.