JPMorgan: un nuovo rapporto segnala l’aumento dell’hashrate e dei profitti per i miner Bitcoin

L'articolo presenta il rapporto di JPMorgan sul'aumento dell'hashrate per il mining del Bitcoin.

Mag 20, 2025 - 20:40
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JPMorgan: un nuovo rapporto segnala l’aumento dell’hashrate e dei profitti per i miner Bitcoin
riot bitcoin mining

Un nuovo rapporto di JPMorgan segnala un miglioramento significativo delle condizioni economiche per i miner Bitcoin.

L’hashrate della rete Bitcoin, ovvero la potenza computazionale utilizzata per il mining di BTC e per la convalida delle transazioni, è aumentato del 2% nelle prime due settimane di maggio, raggiungendo una media di 885 exahash al secondo (EH/s).

L’incremento rappresenta un indicatore di maggiore competitività nel settore, oltre che di crescente fiducia nell’asset. Secondo JPMorgan, anche la hashprice, metrica che misura i profitti giornalieri del mining, è salita del 13% rispetto ad aprile.

Questo significa che i miner hanno generato in media circa 50.100 dollari al giorno per ogni EH/s, con un miglioramento anche rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il rapporto mette in evidenza una crescita del 24% della capitalizzazione di mercato delle 13 principali aziende di mining statunitensi quotate in borsa, con un incremento complessivo di 4,6 miliardi di dollari.

In particolare, Bitdeer (BTDR) ha registrato un +43%, mentre Greenidge (GREE) ha sottoperformato con un calo del 5%.

Il legame tra hashrate e solidità della rete Bitcoin

L’aumento dell’hashrate è da sempre considerato un segnale positivo per la sicurezza e la resilienza della rete Bitcoin.

Un maggior numero di dispositivi di mining attivi implica una maggiore decentralizzazione e una riduzione del rischio di attacchi o manipolazioni.

Chiaramente, il mining resta comunque poco accessibile alla maggior parte delle persone.

Le attrezzature necessarie risultano costose e complesse, inoltre presentano consumi energetici molto elevati.

Pertanto, alcuni trader provano a trovare soluzioni alternative per aumentare le loro partecipazioni in Bitcoin.

Una di queste è Bitcoin Bull, un progetto che ha raccolto 6 milioni di dollari in presale e che introduce un meccanismo innovativo di airdrop di BTC.

Bitcoin Bull: airdrop di BTC per i titolari del token nativo del progetto

Bitcoin Bull si presenta con un approccio particolare, in quanto premia i titolari del token nativo BTCBULL  distribuendo Bitcoin (in unità satoshi) con degli airdrop.

Questi airdrop vengono lanciati ogni volta che BTC raggiunge un nuovo massimo storico. Al momento, gli sviluppatori hanno fissato tre soglie chiave: 150.000, 200.000 e 250.000 dollari.

Al superamento di queste soglie, i titolari del BTCBULL riceveranno automaticamente una quantità di satoshi in proporzione ai token detenuti nel proprio wallet.

Oltre a questo meccanismo innovativo, il progetto include anche un sistema di staking che permette agli utenti di ottenere rendite passive.

I premi vengono distribuiti sulla rete Ethereum alla velocità di 399,54 BTCBULL per blocco, offrendo così un flusso costante di ricompense.

Burning dei token e tokenomics

Il BTCBULL viene venduto in presale a 0,00252 dollari, un valore più basso rispetto a quello previsto per lancio del token sugli exchange.

I trader interessati possono comprare il token tramite il sito ufficiale della presale, con pagamento in criptovalute o carta di credito.

In alternativa, è possibile utilizzare Best Wallet, un wallet non-custodial che supporta BTCBULL e altri progetti emergenti. Su questo articolo è possibile avere ulteriori informazioni su come comprare Bitcoin Bull

Per sostenere il valore del BTCBULL sul mercato, il team di sviluppo utilizzerà un meccanismo di burning che si attiverà quando il Bitcoin cresce di 50.000 dollari.

Il burning ridurrà l’offerta dle BTCBULL sul mercato, nel tentativo di far aumentare la domanda nel caso il progetto abbia successo. Inoltre è stata strutturata una tokenomics per garantire una percentuale della fornitura di 21 miliardi di token alle diverse parti del progetto.

  • 40% destinato al marketing
  • 15% per il burning (riduzione dell’offerta circolante)
  • 15% per i fondi di sviluppo del progetto
  • 10% per gli airdrop in BTC
  • 10% per lo staking
  • 10% per la liquidità

In conclusione, Bitcoin Bull è una buona soluzione per chi vuole provare ad aprire posizioni sul Bitcoin senza esporsi direttamente alla criptovaluta. Chiaramente, trattandosi di un progetto in presale, i trader devono sempre considerare attentamente i rischi che ne derivano.

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