Google One: 150 milioni di abbonati trainano l’era dell’intelligenza artificiale (AI)
Google One ha superato i 150 milioni di abbonati, dimostrando quanto sia centrale la trasformazione di Alphabet verso i servizi AI.


Google One ha superato i 150 milioni di abbonati, dimostrando quanto sia centrale la trasformazione di Alphabet verso servizi alimentati da intelligenza artificiale (AI).
Questo risultato, raggiunto a maggio 2025, testimonia un’accelerazione significativa rispetto ai 100 milioni di utenti di febbraio 2024.
La crescita non solo riflette il successo di una strategia fondata su offerte flessibili, ma sottolinea anche il ruolo sempre più cruciale degli abbonamenti digitali in risposta ai profondi cambiamenti dell’ecosistema tecnologico globale.
Una crescita senza precedenti: i numeri di Google One sull’AI
Google One, servizio di archiviazione cloud e piattaforma di servizi aggiuntivi di Alphabet, ha segnato un importante traguardo: 150 milioni di abbonati.
Questo dato sottolinea una crescita del 50% in poco più di un anno, alimentata in gran parte dal lancio di nuovi livelli di abbonamento, soprattutto quello premium da 19,99 dollari al mese, che integra funzionalità esclusive di intelligenza artificiale.
Nonostante l’offerta di piani più accessibili resti centrale nell’ecosistema Google One, è il livello AI premium a segnalare la strategia più decisa di monetizzazione diretta delle tecnologie IA da parte di Alphabet.
Infatti, milioni di utenti hanno già aderito a questa proposta avanzata, consolidando il nuovo modello di business del gruppo.
Negli ultimi anni, Alphabet ha puntato con forza sulla diversificazione delle entrate. Storicamente, oltre il 75% del fatturato complessivo (350 miliardi di dollari nel 2024) derivava dalla pubblicità online.
Tuttavia, la crescente adozione di chatbot IA come ChatGPT di OpenAI e Gemini di Google sta alterando profondamente le modalità di ricerca e accesso alle informazioni da parte degli utenti.
Questa transizione indebolisce la centralità della pubblicità tradizionale. Inoltre, le piattaforme IA non dispongono ancora di un modello consolidato per la pubblicità, spingendo Alphabet e le altre big tech verso il rafforzamento delle entrate da sottoscrizioni.
Il CEO Sundar Pichai ha dichiarato a febbraio che, dopo l’esperienza di YouTube Premium, l’azienda offrirà sempre più opzioni di abbonamento dedicate, sottolineando come il focus per il 2025 sia indirizzato proprio in questa direzione.
Il ruolo trainante dell’intelligenza artificiale nei servizi Google
Una delle principali innovazioni che ha reso così attrattivo Google One negli ultimi dodici mesi è stato l’inserimento di strumenti di intelligenza artificiale esclusivi nel pacchetto premium.
Questa scelta non solo risponde alle evoluzioni del mercato, ma anticipa esigenze emergenti degli utenti, sempre più attratti dalla potenza dell’IA per semplificare e potenziare operazioni quotidiane.
Inoltre, il successo della componente IA di Google One rappresenta un caso esemplare della rapida evoluzione dell’intero settore: mentre le ricerche tradizionali perdono terreno, soprattutto su dispositivi mobili, cresce la domanda per assistenti digitali e chatbot sempre più avanzati.
L’ascesa di chatbot come ChatGPT e di concorrenti interni come Gemini sta già ridisegnando la mappa dei consumi digitali.
Questi strumenti stanno progressivamente modificando il modo in cui gli utenti cercano e ricevono risposte alle proprie domande, ponendo una minaccia diretta al dominio di Google nelle ricerche online.
La conferma arriva da una recente dichiarazione nel contesto di un procedimento giudiziario. Un dirigente di Apple ha ammesso che, per la prima volta, le ricerche su Safari sono diminuite, anche a causa dell’impatto degli strumenti di IA.
Di conseguenza, le grandi piattaforme investono nello sviluppo di soluzioni proprie, aumentando la pressione competitiva su Alphabet.
Questi profondi cambiamenti di scenario hanno avuto riflessi anche sul mercato finanziario. Dopo la testimonianza di Apple sulla contrazione delle ricerche, Alphabet ha perso 150 miliardi di dollari di valore di mercato.
Questo dato riflette la sensibilità degli investitori verso un modello di business che, per decenni, ha visto la pubblicità come pilastro principale ma che ora deve necessariamente evolversi.
La virata decisa verso l’abbonamento evidenzia come l’intera industria stia puntando a costruire nuove fonti di ricavo, più resistenti ai cambiamenti tecnologici e alle rivoluzioni guidate dall’IA.
Modelli di prezzo e strategie per il futuro
Proprio perché le nuove piattaforme IA non sono immediate ricettacoli di pubblicità, Alphabet ha scelto di adottare modelli orientati all’abbonamento o al consumo.
Questa strategia, già diffusa su altri prodotti come YouTube, permette di fidelizzare l’utente e garantire flussi di cassa costanti anche in un contesto di rapida trasformazione digitale.
Parallelamente, osserviamo come anche altre aziende tecnologiche siano costrette a ripensare il proprio approccio: l’intersezione tra IA e modelli di business rappresenta oggi uno dei punti più caldi della competizione digitale.
Il traguardo dei 150 milioni di abbonati raggiunto da Google One non riguarda solo la piattaforma stessa, ma riflette una trasformazione profonda del mercato digitale.
Da semplice soluzione per l’archiviazione cloud, Google One si è evoluto in hub per servizi intelligenti, guidando la transizione verso una monetizzazione fondata sull’IA e sugli abbonamenti.
Nel contempo, i consumatori stanno maturando aspettative nuove: cercano esperienze sempre più personalizzate, rapide e basate su strumenti intelligenti, cambiando profondamente il modo di rapportarsi alle aziende tecnologiche.
Il significativo salto degli abbonamenti a Google One dimostra sia la rapidità di risposta di Alphabet ai cambiamenti di mercato, sia la necessità di evolvere costantemente di fronte a una concorrenza che integra IA in modo aggressivo.
La scommessa di Alphabet su un futuro dominato dagli abbonamenti AI appare oggi come una delle risposte più concrete all’incertezza del mercato pubblicitario tradizionale.
Mentre l’intelligenza artificiale trasforma il modo in cui le persone accedono alle informazioni e interagiscono con la tecnologia, Alphabet si trova a guidare – ma anche a inseguire – una nuova era digitale.
Per utenti e investitori, seguire l’evoluzione degli abbonamenti AI potrebbe rivelarsi cruciale per comprendere le dinamiche future dell’innovazione tecnologica.