Sorveglianza intelligente o distopia digitale? AI etica nella sicurezza
Nel dibattito sull’AI applicata alla sicurezza, c’è una domanda che fa la differenza: Usiamo l’AI per proteggere… o per controllare? Durante il suo intervento all’AI Week, Rick Smith, fondatore e CEO di Axon, ha affrontato con lucidità questo tema delicatissimo. Mentre molti temono una deriva alla 1984, lui propone un’altra via: un modello di sorveglianza […]


Nel dibattito sull’AI applicata alla sicurezza, c’è una domanda che fa la differenza:
Usiamo l’AI per proteggere… o per controllare?
Durante il suo intervento all’AI Week, Rick Smith, fondatore e CEO di Axon, ha affrontato con lucidità questo tema delicatissimo. Mentre molti temono una deriva alla 1984, lui propone un’altra via: un modello di sorveglianza intelligente, selettiva e rispettosa della privacy.
Due futuri possibili: Orwell o Star Trek
Secondo Smith, oggi ci troviamo davanti a un bivio.
Da un lato, la visione di George Orwell, con una tecnologia onnipresente che tutto vede e tutto controlla.
Dall’altro, quella di Gene Roddenberry, creatore di Star Trek, dove la tecnologia serve a potenziare l’umanità e migliorare la società.
“Ogni decisione tecnologica che prendiamo oggi contribuisce a costruire il mondo in cui vivranno i nostri figli.”
Per Axon, la scelta è chiara: niente sorveglianza di massa. Solo strumenti mirati, trasparenti e sotto controllo umano.
Sorveglianza continua? No, grazie. Ecco l’alternativa intelligente
Con la tecnologia attuale, sarebbe tecnicamente possibile tracciare ogni volto, ogni veicolo, ogni movimento. Ma questo, spiega Smith, non è né etico né necessario.
La proposta di Axon è chiara: