Editori senza mezzi termini su Google AI Mode: conseguenze devastanti
La nuova modalità AI di Google minaccia il traffico e i ricavi degli editori. Critiche e richieste di regolamentazione in aumento.
/https://www.ilsoftware.it/app/uploads/2025/03/143.jpg)
La recente introduzione della Google AI Mode ha scatenato un acceso dibattito nel settore editoriale, suscitando forti critiche da parte di organizzazioni come la News Media Alliance.
La modalità, presentata durante l’evento Google I/O, rappresenta un cambiamento significativo nei risultati di ricerca: le risposte generate dall’Intelligenza Artificiale sostituiscono i tradizionali link diretti ai contenuti, accompagnate da collegamenti secondari. Questo sviluppo ha messo in allarme gli editori, che temono una drastica riduzione del traffico Web verso i loro siti e una conseguente perdita di ricavi pubblicitari.
Secondo Danielle Coffey, CEO della News Media Alliance, Google sta “Appropriandosi dei contenuti senza offrire alcun ritorno economico agli editori”. La polemica si intensifica ulteriormente per la politica di opt-out adottata da Google: alle piattaforme non è consentito selezionare quali contenuti possono essere utilizzati dall’AI, ma solo accettare o rifiutare in blocco la loro inclusione nei risultati di ricerca. Liz Reid, responsabile di Google Search, ha dichiarato che offrire opzioni più flessibili sarebbe tecnicamente complesso, ma questa posizione ha sollevato critiche sull’impatto che potrebbe avere sulla sostenibilità del settore editoriale.
Google AI Mode può mettere in ginocchio l’editoria online
Le conseguenze di questa innovazione potrebbero essere devastanti per un ecosistema dell’informazione già fragile. La possibilità per gli utenti di ottenere risposte immediate senza visitare i siti di notizie potrebbe ridurre ulteriormente i visitatori e, di conseguenza, i ricavi pubblicitari, che sono una fonte essenziale per il mantenimento delle redazioni. La News Media Alliance ha chiesto l’intervento del Dipartimento di Giustizia americano per regolamentare il crescente potere di Google e proteggere il pluralismo informativo.
Da parte sua, Google difende la Google AI Mode come un passo avanti nell’esperienza utente, garantendo risposte più rapide e pertinenti. Tuttavia, l’assenza di un meccanismo di compensazione per gli editori alimenta dubbi sulla sostenibilità economica di questo modello. In un momento in cui il settore editoriale è già sotto pressione, la mancanza di supporto economico potrebbe accelerare la crisi di molte testate, portando molte di esse verso un’inevitabile chiusura.