OpenAI realizza dispositivi hardware AI, con l’aiuto di Jony Ive

OpenAI ha annunciato l’acquisizione della startup “io”, fondata da Jony Ive, ex chief designer di Apple, per 6,5 miliardi di dollari. L’accordo mira a creare una nuova famiglia di dispositivi basati sull’intelligenza artificiale, radicalmente diversi da smartphone o wearable, e incentrati su un’interazione naturale senza schermo.

Mag 22, 2025 - 08:50
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OpenAI realizza dispositivi hardware AI, con l’aiuto di Jony Ive

OpenAI, società leader nello sviluppo di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale, ha annunciato l’acquisizione della startup “io”, fondata dall’ex chief designer di Apple Jony Ive, per 6,5 miliardi di dollari. L’accordo segna l’inizio di una collaborazione destinata a ridefinire il modo con cui le persone interagiscono con la tecnologia nell’era dell’intelligenza artificiale generativa.

La collaborazione tra Sam Altman, CEO di OpenAI, e Jony Ive non è nata all’improvviso: già da due anni i due lavoravano insieme, in modo riservato, per esplorare nuove idee su come l’AI possa trasformare la nostra esperienza quotidiana con i dispositivi digitali. Questo lavoro ha portato Ive, nel 2024, a fondare la startup “io” insieme con un gruppo di ex dirigenti Apple, tra cui Scott Cannon, Evans Hankey e Tang Tan. L’obiettivo dichiarato era quello di sviluppare una nuova famiglia di prodotti AI.

La nuova era dei dispositivi AI: ben oltre un display

Il progetto al centro dell’intesa tra Altman e Ive ha a che vedere con la creazione di una nuova categoria di dispositivi AI, pensati per essere tanto essenziali quanto lo smartphone o il personal computer, ma radicalmente diversi da entrambi.

Stando alle dichiarazioni ufficiali, con il supporto di Ive, OpenAI ha ambizioni di “sviluppare, progettare e produrre una nuova famiglia di prodotti richiedevano un’azienda completamente nuova“. Altman afferma già di voler lanciare questi dispositivi entro la fine del 2026, puntando a venderne almeno 100 milioni.

Caratteristiche dei nuovi dispositivi AI

Allo stato attuale, le dichiarazioni di OpenAI possono sembrare piuttosto “fumose”, prive di concretezza. Eppure, “unendo i puntini”, è possibile tracciare un identikit di massima dei nuovi dispositivi AI attualmente in fase di studio:

  • Niente schermo, niente telefono, niente wearable. Le fonti insistono che i device ai quali sta lavorando OpenAI in collaborazione con Ive per ciò che concerne la parte del design, non sono né smartphone né indossabili. L’obiettivo è “portare le persone oltre gli schermi”, introducendo un nuovo paradigma di interazione uomo-macchina.
  • Interazione naturale. Si parla di dispositivi che sfrutteranno voce, sensori e intelligenza artificiale per offrire un’esperienza immersiva e meno invasiva rispetto agli attuali smartphone.
  • Design e funzionalità. Ive, noto per il suo stile minimalista e per aver rivoluzionato il design dei prodotti Apple, guiderà ogni aspetto creativo e funzionale, con il supporto del suo studio LoveFrom, che resterà indipendente ma lavorerà a stretto contatto con OpenAI.

Un team di eccellenze

Con l’acquisizione di “io”, OpenAI integra circa 55 tra ingegneri hardware, sviluppatori software, fisici ed esperti di produzione, molti dei quali provenienti da Apple e con esperienza diretta nello sviluppo di prodotti iconici come iPhone, iPad ed Apple Watch. Il team così formato sarà di fatto il motore creativo e tecnologico dietro la nuova famiglia di dispositivi AI.

L’ingresso di Jony Ive in OpenAI rappresenta una svolta anche dal punto di vista competitivo. Per la prima volta, una società nata nel mondo del software AI si prepara a sfidare direttamente i giganti dell’hardware come Apple, Google e Samsung, puntando a creare una nuova categoria di prodotto che potrebbe ridefinire il concetto stesso di “computer personale”.

Tempistiche e prossimi passi

L’acquisizione di “io” sarà completata nell’estate 2025, una volta ottenute le necessarie autorizzazioni regolatorie.

I primi dispositivi frutto della collaborazione tra OpenAI e Ive sono invece attesi, con anticipato in precedenza, entro fine 2026, con la promessa di una presentazione pubblica già nel corso del prossimo anno.

Abbiamo la possibilità di ripensare completamente cosa significhi usare un computer”, ha dichiarato Altman che rimarca di avere in serbo un’idea potente, volta a costruire un intero ecosistema di prodotti AI-driven, in grado di accompagnare le persone nella vita quotidiana in modo naturale, discreto e creativo.