Nuovo record storico per il prezzo di Bitcoin
Mai prima di oggi il prezzo di BTC era riuscito a sfondare il muro dei 110.000$.


Questa notte il prezzo di Bitcoin ha fatto segnare un nuovo record: per la prima volta nella sua storia ha superato i 110.000$.
C’era già andato vicino a gennaio, quando però si era fermato a 109.000$, così come anche ieri. Oggi però i mercati asiatici lo hanno spinto oltre, consentendogli di far registrare un nuovo record.
I record storici di Bitcoin
Il primo ciclo di Bitcoin, dal momento della sua creazione a gennaio 2009 fino al primo halving a novembre 2012, solitamente viene ignorato dalle analisi sull’andamento del suo prezzo, perché fu davvero molto anomalo.
Il record del secondo ciclo fu registrato a novembre 2013, quando per la prima volta nella sua storia superò i 1.000$ toccando i 1.100$. Lo stesso anno, ad aprile, aveva superato per la prima volta nella sua breve storia i 100$, mentre i 10$ erano già stati superati nel primo ciclo.
Durante il terzo ciclo, a fine 2017 riuscì prima a superare i 10.000$, e poi a sfiorare i 20.000$.
Durante il quarto ciclo, a fine 2021, ci si aspettava che potesse superare i 100.000$, ma così non fu, ed il record massimo fu registrato a circa 69.000$.
Nel quinto ciclo, quello attuale iniziato ad aprile 2024, prima è riuscito ad abbattere il muro dei 70.000$, anche se ciò è avvenuto sì nel 2024 ma pochi mesi prima dell’halving, e poi è riuscito finalmente a superare i tanto attesi 100.000$ a fine anno.
Il 2025 è iniziato con un nuovo record a 109.000$, seguito poi però da una correzione che lo ha riportato ad aprile per un breve momento sotto i 75.000$.
A maggio però non solo è riuscito a riportarsi sopra i 100.000$, ma è anche riuscito a sfondare per la prima volta il muro dei 110.000$.
I mercati asiatici
Non è un caso che il nuovo record sia stato fatto quando i mercati statunitensi ed europei erano chiusi, e proprio mentre erano aperti quelli asiatici.
Infatti sebbene i mercati americani siano quelli più importanti, i secondi per importanza ormai sono quelli asiatici, seguiti da quelli europei.
A dire il vero ieri con le borse asiatiche chiuse e quelle americane aperte il prezzo di Bitcoin ha fatto registrare un primo nuovo massimo storico sopra i 109.000$, ma senza riuscire a superare i 110.000$.
Da notare che ieri le borse USA hanno chiuso con un netto calo (-1,6% per l’S&P500), e proprio l’innesco di quel calo ha fatto scendere il prezzo di Bitcoin da 109.000$ a meno di 107.000$.
Poi però quel calo si è interrotto, le borse USA hanno chiuso la sessione giornaliera degli scambi, ed il prezzo di Bitcoin è tornato a 109.000$ prima ancora della riapertura delle borse asiatiche.
Oltretutto stanotte le borse asiatiche sono risultate essere in calo, quindi in questo momento non sono affatto le borse tradizionali a spingere Bitcoin, ma i mercati tradizionali nel loro complesso, con particolare riferimento a quelle americane ed a quelle asiatiche.
Invece negli ultimi giorni dopo la chiusura delle borse asiatiche, e prima della riapertura di quelle americane, i mercati europei hanno sempre fatto scendere un pochino il prezzo di BTC, ma senza condizionarne l’andamento. È possibile che in Europa vi siano in questo momento molte prese di profitto, mentre americani ed asiatici invece stanno comprando.
La pressione di vendita
Dietro i nuovi record del prezzo di Bitcoin c’è una pressione di vendita ai minimi.
Prendendo come riferimento i BTC che risultano essere depositati sugli exchange, in effetti da quando CryptoQuant ha iniziato a monitorare questa metrica, a maggio del 2022, non ce ne sono mai stati così pochi.
Il fatto è che in genere chi deposita BTC su un exchange lo fa primariamente per venderlo, quindi se aumentano i depositi significa che sta per aumentare la pressione di vendita.
Al contrario pertanto è possibile presumere che in caso di aumento dei prelievi la pressione di vendita possa diminuire, e dato che il livello di BTC rimasti sugli exchange è ai minimi perlomeno dal 2022, c’è da immaginare che lo sia anche la pressione di vendita.
Inoltre fino a febbraio 2024 il livello era rimasto abbastanza costante, ed abbastanza elevato, mentre a partire da marzo dell’anno scorso ha iniziato a scendere.
La discesa più evidente però è iniziata proprio a novembre dell’anno scorso, dopo la vittoria elettorale di Trump. Non è un caso che tale discesa sia stata accompagnata da un aumento del prezzo, cosa che indica una fase di accumulo che va avanti ormai da più di un anno, e che risulta essersi intensificata da più di sei mesi.
Bitcoin segnerà un nuovo record a 120.000$?
Allo stato attuale, con una pressione di vendita così bassa che suggerisce che le prese di profitto siano ancora poche, viene da pensare che tale fase di accumulo possa continuare, perlomeno ancora per qualche giorno o qualche settimana.
Inoltre il Dollar Index è tornato sotto quota 100, e sembra aver di nuovo essere rientrato nel trend discendente iniziato addirittura a fine gennaio.
Il prezzo di Bitcoin sul medio/lungo termine tende ad essere inversamente correlato al Dollar Index, quindi un’eventuale ulteriore discesa di quest’ultimo potrebbe favorire la prosecuzione della salita di BTC.
L’ipotesi che circola è che, sul medio-breve periodo, possa persino riuscire ad avvicinare i 120.000$.