Trump pressa Apple: produzione iPhone dagli USA, ma il costo potrebbe salire alle stelle
Trump vuole la produzione di iPhone negli USA: la pressione su Tim Cook Durante una visita di Stato in Qatar,... L'articolo Trump pressa Apple: produzione iPhone dagli USA, ma il costo potrebbe salire alle stelle proviene da Batista70.

Trump vuole la produzione di iPhone negli USA: la pressione su Tim Cook
Durante una visita di Stato in Qatar, il 15 maggio, Donald Trump ha rivelato di aver incontrato Tim Cook, CEO di Apple, per discutere della produzione di iPhone destinati al mercato statunitense.
Secondo le dichiarazioni riportate da Bloomberg, Trump ha chiesto a Cook di interrompere la produzione in India e trasferirla negli Stati Uniti, facendo riferimento a un impegno pregresso da 500 miliardi di dollari di investimenti nel paese.
La questione non è nuova: già nel 2019, Trump aveva visitato lo stabilimento Mac Pro ad Austin, Texas, insieme a Cook, sottolineando l’importanza di riportare la produzione negli USA. Ma stavolta, la proposta riguarda l’intera gamma iPhone destinata al mercato americano.
Apple, attraverso partner come Foxconn, ha intensificato la produzione in India grazie al programma PLI (Production-Linked Incentive) del governo indiano e ai costi di manodopera più bassi. I modelli non-Pro vengono già assemblati localmente, mentre i modelli Pro sono attesi a breve nella pipeline di produzione.
Gli analisti avvertono: i costi degli iPhone potrebbero aumentare del 25%
Le reazioni degli analisti non si sono fatte attendere. Produrre iPhone negli Stati Uniti comporterebbe un aumento stimato del 25% nei costi di produzione, secondo quanto riportato da TechCrunch e Nikkei Asia.
Ciò si tradurrebbe in prezzi al pubblico sensibilmente più alti. I modelli base, attualmente venduti a 799 dollari, potrebbero arrivare fino a 999 dollari se la produzione venisse totalmente spostata sul suolo statunitense.
Questo aumento deriverebbe principalmente da costi di manodopera più elevati e da un ecosistema elettronico meno sviluppato rispetto all’Asia. Inoltre, i costi logistici e le complessità legate a forniture e tempi di produzione contribuirebbero a rallentamenti e aumenti di spesa.
Apple gestisce attualmente una rete di oltre 200 fornitori in Asia, con la Cina che rimane il centro nevralgico della produzione, mentre l’India rappresenta già il 10% della produzione globale di iPhone.
I mercati reagiscono, Cook resta in bilico tra politica e logistica
Dopo le dichiarazioni di Trump, le azioni di Apple hanno chiuso in calo a 211,46 dollari il 15 maggio, segno che il mercato teme un impatto economico importante in caso di rilocalizzazione della produzione.
Anche se Cook avrebbe promesso di aumentare la produzione americana, non è stata fornita alcuna tempistica ufficiale. Il CEO di Apple dovrà ora bilanciare le pressioni politiche con la sostenibilità operativa dell’intera filiera.
L’iPhone 17 Air è atteso nei prossimi mesi, e non è escluso che sarà prodotto ancora in India o in Cina, almeno nella fase iniziale. Apple difficilmente riuscirà a spostare la produzione di un prodotto così complesso e distribuito in tempi brevi senza compromettere volumi o tempistiche.
Apple tra martello politico e incudine logistica
La pressione di Donald Trump su Apple potrebbe rappresentare l’inizio di un nuovo capitolo per la produzione tech statunitense, ma gli ostacoli sono significativi.
Un ritorno della produzione negli Stati Uniti potrebbe soddisfare le richieste di politica industriale, ma a caro prezzo per i consumatori.
Tim Cook si trova ora a dover gestire una situazione delicata, tra logiche economiche globali e richieste locali, in un momento chiave per la filiera di Apple.
La prossima mossa sarà cruciale, e potrebbe definire il futuro della manifattura di Cupertino, almeno per il mercato americano.
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